lunedì 15 febbraio 2016

La vera storia del bra fitting

Bentornate e bentornati,

ho fatto una lunga pausa per vedere cosa accadeva intorno a me e adesso posso aggiornarvi sulle ultime novità sul bra fitting.

Questo blog non ha follower, non è social, non dice nulla che possa rendervi felici o divertiti, non insegna nulla ma è qui per raccontare solo una storia, quindi se volete leggerla bene se no cliccate altrove.

Nel 2006 per seguire il mio cuore mi trasferiì in Nord Irlanda e se volete sapere cosa dovetti fare per arrivare fin lì, potete leggerlo sul mio Diario di Bordo qui.

Dopo aver completato il training come bra fitter decisi che era ora di tornare in Italia dove il bra fitting non solo poteva essere utile ma avrebbe potuto aiutare tante donne e tanti operatori del settore lingerie.

Parlo al plurale perchè ho fatto un grande errore, quello di non pensare a me e al fatto che avrei potuto diventare ricca, famosa e magari ricevere riconoscimenti per il coraggio, l'innovazione e chissà che altro.

Nel 2007 cominciai ad andare in giro per l'Italia a parlare del bra fitting cercando di promuoverlo, ma ho un grave difetto, non riesco a convincere le persone, preferisco comprendere i loro bisogni e le loro esigenze e così non riusciì a convincere nè il project manager del Polimoda, dell'Accademia della Moda e di tante altre scuole ed accademie di moda, nè la buyer Lingerie de laRinascente, nè la manager IBM, nè commercianti di lingerie, nè addette vendita, nè imprenditori e imprenditrici, nè la marketing manager Triumph, Lovable, Yamamay, Intimissimi e tutte le altre aziende produttrici e in ultimo nemmeno il direttore di una fiera di settore, i social e chi più ne ha più ne metta.

C'è solo una cosa che so. Domani tutti parleranno del bra fitting come fosse sempre esistito e in realità è così. Ci eravamo dimenticati esistesse e che si chiamasse "Andare dalla bustaia".

Le nonne sanno di che parlo e se volete la storia del bra fitting chedetela alle vostre nonne, ma non chiamatelo bra fitting, loro lo chiamavano "andare dalla bustaia".

Se c'è una cosa che mi fa arrabbiare e davvero tanto, è sentire che è una moda. Non lo è, almeno non ancora e vorrei non lo fosse.

Perchè acquistare in modo consapevole la propria lingerie e i costumi da bagno, così come l'abbigliamento e tutto il resto è un dovere e un diritto.

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di ascoltarmi anche se non ha compreso nulla di ciò che ho detto o scritto. Se non ho registrato io il marchio bra fitting c'è un motivo, anzi più di uno e come tutte le genialate, contiene un bug, un virus che forse sarebbe bene considerare, ma come al solito nessuno mi chiederà mai di cosa si tratta perchè si sentono furbi, geni e seguono le mode o quelle che pensano tali.

Ho scelto di parlare italiano, ho scelto di dare priorità a cose più importanti nella mia vita e ho scelto di essere felice accanto alle persone che meritano la mia presenza accanto a loro.

La definizione che trovate su Wikipedia del bra fitting l'ho scritta io. Già diversi blog, senza neanche avere il benchè minimo riguardo, hanno usato il testo copiandolo senza neanche preoccuparsi di apparire privi di fantasia o incapaci di esprimersi con parole loro.

Altri blog si sono ispirati sempre allo stesso testo e almeno lo hanno cambiato un pò, usando però la mia impostazione, le mie capacità di scrittura e proprietà intellettuale che non sono eccelse ma almeno ci provo.

Poi arriviamo al plu ultra del plagio. Venendo a conoscenza del progetto Triumph stand up for fit, telefono e parlo con la marketing manager Triumph e le dico che nell'elenco dei punti vendita con bra fitter non c'è la città di Palermo dove le donne hanno tutte tre seni ed essendoci io come bra fitter disponibile per Palermo, sarei stata felice di contribuire anche come free-lance.

Risposte inconcludenti, evasive, incomprensibii, insomma solo scuse e Palermo rimane con tre seni.

Guardo sul web e cosa trovo, le brave bra fitter del punto vendita Triumph di Roma sul loro blog pubblicizzano l'evento Stand for fit usando il testo scritto da me.

Almeno loro hanno avuto l'accortezza di non copiarlo.

Insomma tutti sono bravi a copiare, a usare la mia proprietà intellettuale e per giunta gratis. Chissà come mai adesso fioriscono le Fitting Academy e tutti si divertono a trovare i nomi più terribili per definire una tecnica di vendita. C'è chi lo chiamo Bra Fitting, chi Fitting Bras, chi solo Fitting, c'è un arcobaleno di nomi e intanto l'Accademia della Crusca si sta scervellando affinchè questa strana bestia non si insinui nelle menti delle povere e poveri italiani che sono così bravi adesso ad imparare l'inglese quando hanno davanti due tette.




Dal 2006 ad oggi sono passati 10 anni e siamo ancora agli inizi, voglio proprio vedere le prossime puntate di questa avvincente saga che vede da una parte le donne italiane, dall'altra i reggiseni dei loro sogni e in mezzo chi pensa che forse sarebbe meglio non indossare nulla e accontentarci di come siamo fatti e non lamentarci se non siamo tutte delle modelle, tanto anche le modelle tra qualche anno le avranno cascanti perchè c'è una cosa che non può cambiare il bra fitting, la forza di gravità.

© Patrizia Vitrano

giovedì 3 aprile 2014

Cos'è il bra fitting?

Ecco la famosa domanda che tutti mi fanno quando racconto della mia esperienza di lavoro all'estero e dico che mi occupavo di bra fitting.

Cosa è il bra fitting? 

 

Mi sono decisa a scrivere questo post per rispondere a tutte coloro che sono alla ricerca di una definizione che possa soddisfare la loro curiosità.
Cercando e ricercando non ho trovato nulla che fosse stato già scritto sull'argomento e che potesse essere una definizione esaustiva in lingua italiana. Così ho creato la definizione che trovate anche qui su Wikipedia.it :

 ”Il bra fitting (lett. "adattamento del reggiseno") è un metodo di misurazione, comparazione e controllo usato nell'artigianato, industria e commercio dell'abbigliamento intimo.”

questa in realtà è una definizione aggiornata il 03/04/2014 di una precedente che avevo pubblicato  il 26/10/2011 e che recitava così:

“Il bra fitting (lett. "adattamento del reggiseno") è un metodo di misurazione, comparazione e controllo usato nell'artigianato e industria dell'abbigliamento intimo.”
Come potete notare ho aggiunto la parola commercio perchè è proprio questo che avvicina il bra fitting alle consumatrici finali e vi spiego come.

Il fitting è il momento in cui il prototipo di un nuovo prodotto, viene testato usando un apposito manichino di prova secondo i vigenti standard antropometrici oppure su di una modella dalle determinate misure per rilevare eventuali difetti, effettuare le dovute modifiche, provando e riprovando fino a quando l'indumento non ha raggiunto i requisiti richiesti di comfort, vestibilità, qualità, estetica, etc. 

Nel caso del bra fitting ovvero il fitting del reggiseno (bra) si procede mettendo in prova reggiseni ma anche costumi da bagno, guaine contenitive, corsetti, etc.
Questo veniva fatto solo dalle corsettaie nelle storiche botteghe, nelle aziende artigiane e nelle industrie. 

Da qualche anno a questa parte in paesi come Stati Uniti, Gran Bretagna, Irlanda, etc. viene fatto anche presso i punti vendita. Mentre le corsettaie, le aziende producono i prodotti e li testano per la produzione, presso i punti vendita viene offerto lo stesso servizio con la finalità di far trovare alla consumatrice finale il giusto prodotto e questo perchè ogni prodotto è pensato e realizzato per un certo tipo di donna con proprie forme, peso, altezza e corporatura. 

Grazie al bra fitting come viene da sempre chiamato in tutti i paesi compresi quelli europei in cui da anni si offre gratuitamente ogni donna è aiutata a trovare il proprio reggiseno, costume da bagno, etc. perchè credetemi le marche di intimo sono tante per soddisfare le esigenze di donne diverse.

Il bra fitting serve a far incontrare l'intimo adatto ad ogni donna.

Spero aver soddisfatto la vostra curiosità riguardo a cosa sia il bra fitting, per tutto il resto potete sempre contattarmi, sarò felice di offrire la mia consulenza ed esperienza in tema di bra fitting.

NOTA
La definizione così come tutto il testo presente su Wikipedia alla voce bra fitting non è di pubblico dominio. 

Ne è vietata la copia, riproduzione, pubblicazione, etc. senza autorizzazione scritta. 
Per chi lo desiderasse è disponibile in licensing per le vostre presentazioni, materiale pubblicitario, pubblicazioni e tanto altro.

Happy fitting!

giovedì 3 ottobre 2013

Come diventare bra fitter

Come si diventa bra fitter?

Ci hanno insegnato ad adattarci agli abiti. Ribaltiamo tutto e cominciamo ad adattare ciò che indossiamo al nostro corpo che è unico, ha delle forme, delle linee, dei colori e delle trasformazioni che sono uniche.

 Cominciate da voi stesse.

Quando indossate un reggiseno, un costume da bagno, una guaina contenitiva e poi qualunque altro indumento sopra, vi sentite bene con voi stesse, belle, attraenti, affascinanti e capaci di affrontare la giornata sapendo che vi sentirete così fino a quando non andrete finalmente a riposarvi per affrontare una nuova giornata?

Se la risposta è si, allora non avete bisogno di diventare una bra fitter, già lo siete. Complimenti.

Se la risposta è no, allora contattatemi e sarò felice di aiutarvi con consulenze personalizzate.


© Patrizia Vitrano. All rights reserved.

domenica 11 novembre 2012

Donne, Politica e Istituzioni

Donne, Politica e Istituzioni è il titolo di un corso che sto frequentando presso la Facoltà di Scienze Politiche di Palermo promosso dal Ministero delle Pari Opportunità.


Riuscire ad essere apprezzate, valorizzate e rispettate come donne, passa per prima cosa da ciò che indossiamo e da come lo indossiamo.
Basta ricordare gli anni '80, in cui riviste, video, film presentano le donne manager che a quell'epoca cominciavano ad affacciarsi nel mondo del lavoro in ruoli da dirigenti. Le caratteristiche che mutuate dall'abbigliamento maschile erano evidenziate e anche esagerate erano le spalle, come se bisognasse somigliare agli uomini per svolgere lavori che erano stati fino a quel momento solo occupati da uomini.

Oggi non abbiamo certo bisogno di usare nè di rifarci all'abbigliamento maschile, dal momento che vi sono diversi modi per esprimere la propria identità e allo stesso tempo usare l'abbigliamento come mezzo visivo che indichi agli altri che desideriamo essere rispettate, valorizzate per ciò che siamo.

Pensiamo allora all'uso di indumenti che piuttosto che scimmiottare quelli maschili, semplicemente si adattano alle nostre forme e per questo vi consiglio due blog utilissimi, uno di Anna Venere Modaperprincipianti e l'altro Divadellecurve di Marged Flavia Trumper.

Per quanto riguarda la lingerie che è la nostra prima "corazza" o meglio ciò che riguarda la nostra sfera intima, è importante essere consapevoli che la riuscita visiva e gli effetti ottici degli "strati successivi" ovvero maglie, top, gonne, pantaloni, giacche, cappotti, etc. dipendono proprio da reggiseno, mutande con tutte le sue varianti, guaine contenitive, collant o calze.

Dedicare il nostro tempo a scegliere la biancheria da indossare facendo uso di piccoli ma importanti accorgimenti è il primo mezzo per valorizzare al meglio noi stesse in un mondo che spesso guarda più all'apparenza. In fondo usiamo gli stessi mezzi a nostro vantaggio.

Per quanto riguarda l'abbigliamento intimo che è la materia che più mi compete, vi invito a riflettere sulla differenza di portamento nelle situazioni in cui non indossate il reggiseno, quando lo indossate ma la misura non è quella ideale e quando invece un reggiseno è modellato esattamente su di voi.

Spalle, busto, braccia, collo e testa sono alcune delle parti del corpo interessate e modificate dal fatto di indossare o meno il giusto reggiseno, infatti quelle che ho elencato all'inzio, sono le parti del corpo che comunicano maggiormente in termini di linguaggio non verbale per il fatto che sono ad altezza occhi.

La domanda che vi pongo è: Preferite che quando parlate guardino voi e ascoltino le vostre parole o guardino altrove e non ascoltino nemmeno ciò che dite?


giovedì 18 ottobre 2012

Cercasi bra fitter


Ebbene si, nuove figure professionali cercasi. Tra una lezione di diritto europeo ed una di pari opportunità mi sono imbattuta nel primo annuncio di lavoro a Palermo dedicato alla ricerca di una bra fitter specializzata in intimo donna di lusso.

Ci sono voluti più di tre anni per vedere questa rarità, ma la pazienza ripaga sempre.

Dire che mi sono fiondata subito è poco. Vi chiederete come mai lo faccio? Potrei starmene a pancia all'aria a leggere i miei libri di tipografia e design.

Chi me lo fa fare ad insegnare ad altre donne questa strana cosa? Di sicuro non devo essere normale, ma poi ricordo come stavo prima di scoprire che essere donna non è una disgrazia piuttosto un vantaggio e invio il mio curriculum.

Poi mi chiedo: - E se fossi la sola ad avere i requisiti dell'annuncio?O la sola candidata di tutta la città, penserei di avere una grande fortuna, ma neanche questo ha fatto sì che avvenisse il miracolo e allora sono tornata a fare il mio lavoro, la disegnatrice di superfici e di tessuti stampati. Se non avete proprio altro da fare, date un'occhiata al mio portfolio magari trovate qualcosa di interessante per i vostri prodotti. Il mio studio si chiama Zanza patterns e lo trovate qui.

venerdì 14 settembre 2012

Balenciaga vs Schiaparelli


A parte le differenze stilistiche, Cristobal Balenciaga modellava l'abito al corpo femminile, Elsa Schiaparelli faceva sì che fosse il corpo della donna in modo surreale ad adattarsi all'abito.

Il bra fitting si può considerare più affine a Balenciaga per quanto riguarda l'interpretazione di vestibilità, ovvero fa sì che ciò che indossiamo sia tridimensionalmente coerente, proporzionato e modellato sul corpo femminile.

domenica 9 settembre 2012

Questo accento dove lo metto?

Supermercati, negozi, boutique. Questione di luce e di accenti. 

Dal momento che sono ignorante e che non ricordo mai se the si scrive tè o té, preferisco orientarmi tra le diverse tipologie osservando la luce ed i suoi accenti.

Cosa distingue un supermercato da un negozio o da una boutique? Gli accenti. 

Cos'è un accento? Un accento è un rafforzamento, un mettere in rilievo qualcosa. Può essere un suono, un gusto, una fragranza, una sensazione tattile o uno stimolo visivo.

Vorrei soffermarmi sugli accenti visivi. Colori e luci. 

Per quanto riguarda i colori, la comunicazione pubblicitaria ci offre miriadi di esempi di accenti cromatici, mentre per quanto riguarda l'illuminazione, l'uso di sorgenti luminose che mettono in evidenza una zona piuttosto che un'altra aiutano ad attrarre l'attenzione dello spettatore là dove richiesto. 

Se entrate in un supermercato o comunque in una attività commerciale potrete osservare come la luce sia diffusa in maniera uniforme per le superfici orizzontali, mentre per le superfici verticali vengono usate sorgenti luminose le cosiddette wash-wall che illuminano scaffalature e prodotti.

Altra cosa per negozi e attività commerciali dove l'acquisto richiede un pò più di tempo. In questo caso vi è sempre una uniforme distribuzione di luce per le superfici orizzontali, poco più attenuata e l'attenzione del cliente è attratta grazie ai famosi accenti creati da luci spot che orientate in modo opportuno sui prodotti ne mettono in risalto la tridimensionalità.


Link
White paper su vetrine ed illuminazione